Il tavolo è tavolo, il vino è vino
nel bicchiere che è un bicchiere
e sta lì dritto sul tavolo.
Io invece sono immaginaria,
incredibilmente immaginaria,
immaginaria fino al midollo.
Tag: TERRE DE POÈME
Nove marzo duemilaventi
Questo ti voglio dire
ci dovevamo fermare.
Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti
ch’era troppo furioso
il nostro fare. Stare dentro le cose.
Tutti fuori di noi.
Agitare ogni ora – farla fruttare.
Gerico
È raro sentire cantare in strada
molto più raro sentire fischiare
o fischiettare
se qualcuno lo fa
l’aria sembra fargli spazio
a pagina trentacinque
di Una Minima Stupenda
Continua a leggere “a pagina trentacinque”freni a schizzo
sono solo ma con Dario: il mio amico
immaginario. lui non esce né di notte
né di giorno e se ci riesce: mi rincasa
molto presto, dorme in testa ma da sveglio
sta in un circolo a passeggio tra il divano
e l’ippocampo, e da sempre, da ch’è nato
travestito da delirio. e ricordo ancora il giorno –
il suo primo compleanno – in cui mio padre