nei confronti degli aforismi. Dovessi dar retta a tutte queste menti che eruttano sentenze generalizzate su questo o quell’argomento, perderei anche quel ricciolo di cervello contorto che mi è rimasto.
No, signori, grazie tante ma mi piace sbagliare da me.
Incredibile
L’ho pizzicato in un tardo pomeriggio di qualche giorno fa da Robinson. Si defilava in un angolino, all’ombra di quelli che contano. Non più grande di un francobollo, timido, impacciato, bisbigliava quattro parole in croce.
Ecco, quando incontro tipetti sui generis del genere a me acchiappa quell’irrefrenabile smania di conoscenza che solo i fuori di melone pari a me possono comprendere.
Sai che c’è?
C’è che mi piace immaginarti con un Borsalino bordeaux e le Sneakers blu
C’è che mi chiedo se ti radi ogni giorno e cosa canti sotto la doccia
🤫🤫…
– Pronto
‒ Ciao tesoro
‒ Nicholas? Ciao! Strano sentirti. Ma da quand’è chiami te?
‒ Da quando hai smesso di chiamarmi tu
‒ Allora potevi farti sentire già qualche anno fa
‒ Il passato è passato. Tieniti forte: ho deciso di venirti a trovare. Arrivo il 24 sera sul tardi