Una mandria di elefanti in fuga sotto un nugolo di moscerini-violinisti jazz,
suonano, asincroni, continue stridenti melodie nella mia testa
e quel ratto nero senza coda, acquartierato sulla mia spalla destra:
biascica retorica, mi fissa melenso, vitreo sbava, agonizza
Per tutto questo, urla muta la feroce voglia di risalire, lì nel morbido e lindo silenzio,
scappare da questa gabbia stagna che non ho scelto.
Ma la chiave… ?