quando mi acchiappa la voglia di coccole (letterarie) o di sentirmi dire parole ovvie ma non banali, tenere ma non smielate, gioiose e giocose, semplici, immediate, garbate, da
qualcuno che sembra leggermi dentro, compro un altro libro di Gio Evan e lo divoro lentamente.
Ora qui con me c’è il suo ultimo Ormai tra di noi è tutto infinito che, oltre alle chicche poetiche, contiene un “Evanario”: una sorta di sfizioso mini vocabolario arguto, entusiasmante nonché buon viatico alla riflessione su quei termini che, di solito, mi piace chiamare “parole matrioska”.
Appena lo finisco di leggere estraggo a sorte (sì, a sorte, perché finora trovo siano tutte meritevoli) una poesia o una definizione e ve la posto, ma se ne siete curiosi e impazienti correte in libreria.
😉
One thought on “… sicché”
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