Seduta al posto 24-A del volo Roma-Milano, attende il decollo che sarebbe avvenuto entro qualche minuto. Viaggia sola. A tenerle compagnia c’è “Petronille” – il nuovo romanzo della Nothomb – e il suo MP4 dal quale si stacca raramente. Lettura e musica l’hanno sempre aiutata nei momenti difficili ed un volo in aereo si può considerare tale visto che per lei volare è terrificante e lo fa solo se costretta dalle distanze e dal poco tempo a disposizione per raggiungerle.
Dagli altoparlanti la voce dello steward comunica di spegnere tutti i cellulari e lei, prima di farlo, controlla un’ultima volta la sua casella mail. Le sarebbero bastate poche parole “A che ora arrivi?”, ma … nessuna nuova da leggere. Da lì a poco l’aereo comincia la sua corsa e si stacca dal suolo facendole provare il tipico vuoto allo stomaco e la tachicardia da panico.
Nascosta dagli occhiali scuri che le fanno da scudo dagli gli altri passeggeri, la donna tenta di calmarsi e con il pensiero ritorna indietro ad un mese prima quando aveva organizzato quel viaggio con la ferma decisione di andare ad incontrare l’uomo che da diversi mesi aveva rapito la sua mente anche nei momenti di assenza. Ormai era convinta, voleva dare corpo e calore ad un sogno che fino a quel giorno, per sue innumerevoli colpe, le era stato irraggiungibile.
Il destino, per una volta nella vita, sembrava giocare a suo favore e l’aiutò dandole tutti i presupposti per eliminare ogni ostacolo.
Pensò che il compleanno del padre potesse farle da ignaro viatico. Così, una sera a cena:
«È da tanto che non vediamo papà. A fine mese, andiamo su a Milano per festeggiare tutti insieme il suo compleanno?» esordì rivolgendosi alla madre.
«Non se ne parla nemmeno – rispose – Non mi posso muovere da Roma.
«Va beh, ci vado da sola. Non diciamogli nulla. Arrivo a casa in taxi e … voilà!! »
« Ma lascia stare! Lo inviteranno gli zii, come al solito.»
«A loro ci penso io » disse la giovane facendo l’occhiolino, poi aggiunse «Voglio andare a Milano e ci vado. Ma tu mi copri e taci tutto al babbo. Prometti, mamma?»
«Sei la solita testona capricciosa. Non cresci mai! Prometto … Prometto.»
Immediatamente prenotò il volo dal web. Era tutto perfetto: pretesto, data, partenza senza compagnia, segretezza sul suo arrivo. Non poteva sperare di meglio.
Un’occasione simile le toglieva ogni scusa per rimandare ancora quell’incontro con l’Uomo che da tempo l’aveva affascinata con le sole parole, al quale sentiva di voler bene e che non aveva nessuna intenzione di perdere. Unico rischio: un ritardo nel volo … ma prima o poi l’aereo sarebbe atterrato e il percorso fino a Lui sarebbe stato obbligato a meno di non mettersi a rischio di essere arrestata per terrorismo tentando un’uscita alternativa.
Già immaginava quel momento: le porte scorrevoli del varco arrivi si sarebbero aperte e … i due si sarebbero trovati uno davanti all’altra, mischiati tra la folla, incuranti della gente, come fossero una coppia che si ricongiunge dopo un breve periodo di forzato distacco. Una cosa normale, senza nessun apparente patema del primo incontro, solo l’emozione di trovarsi insieme. Poi, tante chiacchiere, un panino e una birra, sorrisi, burle e sarebbero diventati, finalmente, un “noi” in carne ed ossa.
A questo punto non le restava altro che comunicare a lui la data dell’arrivo e chiedergli di venire a prenderla all’aeroporto.
E così fece.
Lui, come unica risposta, si mostrò indifferente, scettico e continuò ad attaccarla con una caterva d’accuse sprezzanti, senza mai chiedere una sola notizia in più su quell’arrivo.
Litigarono, per giorni, come mai avevano fatto prima, fino a che la donna stanca dei soprusi e, rimasta senza parole da far valere, decise di sparire e provare a dimenticare quell’uomo al quale, era evidente, lei non interessava più.
Eppure, aveva calcolato tutto per l’incontro: modo, luogo, orari, tutto tranne … il rancore e la sete di vendetta che Lui, ormai, provava nei suoi confronti.
L’urto dei carrelli che toccano il suolo, riporta la donna al presente. L’aereo si ferma e, contemporaneamente, tutti riaccendono il cellulare. Questa volta, contrariamente alle sue abitudini, lo fa anche lei e controlla subito la posta mail … ancora una volta, non trova nessun messaggio.
Scendono tutti e lei, per inerzia, segue il gruppo dei passeggeri che sia avvia verso l’uscita. Si aprono le porte scorrevoli. Esce.
Non cerca nemmeno tra la folla che aspetta trepidante e sorridente gli arrivi: sa che Lui non c’è.
Cammina di fretta, mentre dietro gli occhiali scuri, due lucciconi le bagnano gli occhi … ma solo due … perché, nonostante tutto, la vita vale di più.
Ora deve sorridere. Ha un altro piano a cui pensare.
Sale sul taxi e all’autista dice l’indirizzo di casa.
Dopo un’ora arriva. Suona il campanello, si leva gli occhiali e …
« Sorpresaaa!!» urla sprizzando tutta l’allegria che è capace di trovarsi dentro.
Poi, sprofonda tra le braccia dell’unico uomo rimasto nella sua vita: suo padre.
©CiBergam
Difficile commentare…
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^_^ … lo capisco!
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Però è stato coinvolgente.
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😀 … davvero ti è piaciuto?
Grazie, Vittorio ^_^
Quando le storie le sento forte sulla pelle e dentro il cuore, mi vengon benino … ^_^
(ne ho altre … chissà se mi decido le posto 😉 )
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Si capisce quando lo scritto racchiude (almeno) parte di sé…
Pubblica, pubblica.
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almeno … diciamo “almeno”
😛
ahah! Mi conosci da tanto ormai, sai che nella mia “vena letteraria” (mado’ parolona 😛 ) pulsa sangue vero 😉
ahahah! Fermatemi che mo’ inizio a prendermi sul serio e filosofeggiare ahahahahah! Bleeeeah! CiBergam filosofa!!
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Nella sincerità di quello che si scrive, non esiste un bene o un male, ma solo la ricerca della verità.
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Spettacolo!!! Spero che un domani mia figlia salga su un aereo e venga da me ovunque io sia…a dirmi sorpresaaa… sarebbe epico…
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lo farà, ne son sicura! 😉
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😘
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È bello sapere che c’è un uomo che non ci volterà mai le spalle…molto “vivo” il tuo racconto, Ciberluna, brava brava! 😘
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😉 Non so quanti anni tu abbia ma, per come ci intendiamo, ti adotterei come sorella maggiore, Preziosa Blu. Sono figlia unica. ^_^
:* a te
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Sono sorella maggiore di tre, ma dico sempre che ho abdicato 😁perché la seconda (34) é sempre stata più “matura” di me! Sono vecchiotta ormai (37 anni), ma me ne sento moooolti, ma moooolti di meno…comunque le mie sisters sono indiscutibilmente il dono più bello che ho ricevuto in tutta la mia vita e soprattutto con la “piccolina” che porca miseria ha comunque 30 anni 😱 sono super-legata, le mie sorelle sono le mie migliori amiche…comunque tutto ciò, Luna, era per dirti di pensarci bene a questa eventuale adozione perché potresti passare da 0 a 3 sorelle in un colpo solo 😁😁😁😘
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^_^ sarebbe magnifico!!! Pensa solo al fatto del guardaroba … quanti vestiti potremmo scambiarci!!! 😉 ahahah! Scherzo, dai!
Immagino che le altre due sorelline siano come te, sicché … avvio le pratiche per l’adozione 😉
Baciiiiiii (divideteveli 😉 ) 😀
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Li distribuirò di sicuro…comunque sui vestiti ci hai preso in pieno…ti dico solo che per anni abbiamo avuto la cd. “fossa comune” e ce l’avremmo ancora se non portassimo taglie diverse XD ma qualcosina riusciamo ancora a fregarcela l’una con l’altra alla grande! Bacix3 for u :***
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Ahahahahahah!!!
A bientôt
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Ahahahahahah!!! Il mio sogno!!!!
Dimenticavo, io tra di voi sarei la penultima (33) 😉
A bientôt
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